L’assegnazione della casa familiare prevale sull’acquisto del terzo?
- 9 Maggio 2019
- avvocatok
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La Cassazione con la sentenza n. 9990/2019 enuncia, al termine di una lunga e complessa motivazione un nuovo principio di diritto. L’obiettivo è di risolvere l’annoso conflitto che può insorgere quando un immobile, utilizzato come abitazione familiare, a un tratto viene venduto dal coniuge proprietario esclusivo a un terzo e, in virtù di un provvedimento presidenziale, dopo la separazione dei coniugi, lo stesso viene assegnato al coniuge affidatario della prole.
Vendita immobile: quando vince l’assegnatario e quando il terzo
- Se il terzo acquirente che ha acquistato l’immobile adibito a casa familiare ha concluso un contratto contenente una “clausola di rispetto”, che comporta l’accettazione del fatto che la famiglia continui a viverci o se l’assegnatario dimostra che il terzo ha stipulato esplicitamente o implicitamente un nuovo comodato con lo stesso o l’altro coniuge, il compratore soccomberà.Come indicato in sentenza inoltre al terzo acquirente sono opponibili altresì la locazione e l’assegnazione della casa in locazione per nove anni e oltre, purché il contratto sia stato trascritto.
- Se invece il coniuge non proprietario e assegnatario dell’abitazione non riesce a dimostrare l’accettazione della “clausola di rispetto” da parte dell’acquirente, ma si limita a sostenere che il terzo, al momento dell’acquisto, fosse solo a conoscenza della pregressa situazione di fatto relativa all’utilizzo familiare dell’immobile, allora a essere tutelato è il compratore. ( Fonte: Studio Cataldi)
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