Decreto “Cura italia”: tutte le misure
- 17 Marzo 2020
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto “Cura Italia” che introduce misure a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese per contrastare gli effetti sull’economia provocati dall’emergenza COVID-19.
Una manovra economica “poderosa” che vede in campo 25 miliardi di euro a beneficio del sistema economico italiano, delle imprese e delle famiglie, e che attiveranno flussi per complessivi 350 miliardi di euro. Così il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, descrive il maxi decreto “Cura Italia” approvato dal Consiglio dei Ministri dopo una lunga notte. In attesa della pubblicazione in G.U., che farà luce in maniera dettagliata su tutte le misure pensate dall’esecutivo, ecco cosa attendersi dal “decretone”.
Decreto Cura Italia: “modello italiano”
Nel corso della conferenza stampa sono state illustrate le nuove misure del “Decretone” a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese per contrastare gli effetti sull’economia dell’emergenza Coronavirus. Quello che è stato definito “modello italiano”, precisa il Presidente del Consiglio, ora non riguarda più solo la “strategia di contrasto al contagio”, ma anche una “strategia di politica economica”.
Nel consistente “decreto marzo”, a cui seguirà un ulteriore intervento in aprile di estensione o di rimodulazione, viene utilizzato tutto il limite di indebitamento netto autorizzato dal Parlamento per un intervento che si articola attorno a cinque assi fondamentali ovvero: sistema sanitario (3,5 miliardi), sostegno all’occupazione e ai lavoratori (10 miliardi), liquidità del sistema del credito, sospensione degli obblighi di versamento, sostegno aggiuntivo a tutti gli altri settori colpiti.
GIUSTIZIA
Come già anticipato ieri dal nostro giornale il decreto Cura Italia interviene sul settore giustizia con la proroga della sospensione di tutte le udienze, sia dei procedimenti civili che penali, fino al 15 aprile 2020. Il provvedimento interviene anche sulla ristrutturazione e sistemazione carceri danneggiate con uno stanziamento di 20 milioni di euro.
Fondi per la sanità
In apertura le misure di “potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale” per le quali è disposto un finanziamento aggiuntivo significativo, per quasi 3 miliardi e mezzo, che verrà destinato non solo al SSN, ma anche alla Protezione Civile e agli soggetti pubblici impiegati sul fronte dell’emergenza.
Uno stanziamento volto a “sostenere il lavoro eroico”, come sottolinea il Ministro Gualtieri, che questi operatori stanno compiendo per affrontare la situazione emergenziale.
Bonus dipendenti e autonomi
Un capitolo di oltre 10 miliardi riguarda, invece, il sostegno all’occupazione e ai lavoratori. Uno stanziamento “corposo” affinché “nessuno perda il posto di lavoro a causa dell’emergenza Coronavirus” spiega Gualtieri.
Cassa integrazione (Cig) per tutti
In primis, si provvede a estendere gli ammortizzatori sociali estesi a tutte le tipologie di lavoratori dipendenti, anche alle categorie sinora escluse. Potranno beneficiare della cassa integrazione in deroga tutti i datori di lavoro, anche le aziende con un solo dipendente. Merito di uno stanziamento pari a 3,3 miliardi di euro.
Per sostenere questi interventi, si prevede di incrementare di 1,3 miliardi di euro il Fondo di Integrazione Salariale (Fis). Gli ammortizzatori sociali saranno finanziati per un periodo di 9 settimane.
Autonomi e stagionali, bonus 600 euro
Tutti i lavoratori autonomi, stagionali e di altre forme di lavoro sotto stress a causa delle misure restrittive che hanno seguito l’emergenza sanitaria, saranno “coperti” con un assegno di 600 euro per il mese di marzo. Le tutele per gli autonomi e liberi professionisti, coinvolte nel primo intervento di marzo, saranno rinnovate in un successivo decreto.
Un sostegno aggiuntivo al reddito verrà riservato a quei lavoratori che hanno continuato a lavorare, attraverso una riduzione aggiuntiva del cuneo fiscale che consentirà, per questo mese, di veder aumentare le risorse in busta paga.
Autonomi e liberi professionisti fondi per inattività
Per gli autonomi e liberi professionisti vengono stanziati circa circa 3 miliardi di euro a tutela del periodo di inattività affrontato. Queste ultime categorie potranno beneficiare anche della sospensione dei contributi previdenziali.
Famiglie: congedo parentale e voucher babysitter
Misure importanti per le famiglie, attuate mediante uno stanziamento di 1,2 miliardi di euro. Vengono previsti ed estesi dei congedi parentali “speciali” e retribuiti (al 50% della retribuzione). I congedi saranno validi dal 5 marzo per tutti i dipendenti e sarà possibile beneficiarne per 15 giorni. Riconosciuto un congedo speciale non retribuito ai dipendenti con figli tra 12 e 16 anni.
In alternativa, i lavoratori beneficiari potranno scegliere la corresponsione di un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting nel limite massimo complessivo di 600 euro, erogato mediante il libretto famiglia.
Misure ulteriori e più ampie sono previste per tutto il personale del SSN, e del settore sanitario privato accreditato, a seguito dell’emergenza COVID-19: sarà previsto un bonus babysitter maggiore (1.000 euro) proprio per venire incontro alle esigenze dei genitori costretti a lunghi turni.
Mutui, tasse e contributi sospesi
Forte iniezione di liquidità per il sistema del credito, che potrà mobilitare oltre 300 miliardi di finanziamenti all’economia reale. Sospese le rate di prestiti e mutui grazie all’intervento di fondi e garanzie pubbliche al credito: viene potenziato il Fondo di Garanzia e anche il meccanismo del Fondo di solidarietà, ovvero il c.d. Fondo Gasparrini.
Sospesi gli obblighi di versamento per tributi e contributi in scadenza al 16 marzo per tutti i contribuenti. Il termine viene rinviato al prossimo venerdì 20 marzo. Mentre per imprese, autonomi e liberi professionisti con fatturato sotto i 2 milioni di euro l’appuntamento per saldare ritenute, IVA, contributi previdenziali e INAIL è rinviato al 31 maggio 2020. Ulteriori misure sul punto, annuncia Gualtieri, sono in arrivo nei prossimi giorni.
Permessi legge 104 estesi
Viene allargata la possibilità di usufruire dei permessi di cui alla legge 104/1992 con uno stanziamento di 500 milioni di euro. Per il mese di marzo e aprile i giorni di permesso che potranno essere richiesti passano da 3 a 12.
Stop licenziamenti e quarantena come malattia
Il D.L. interviene anche sui licenziamenti. Fermate le procedure di licenziamento effettuate dal 23 febbraio (data di inizio nell’emergenza) in poi data di inizio nell’emergenza. Per i lavoratori del settore privato che sono in quarantena, tale periodo verrà considerato come malattia non computabile ai fini del periodo di comporto.
( fonte: Studio Cataldi)
MISURE IMPORTANTI A SOSTEGNO ( ANCHE SE PARZIALE) DELLA COMUNITA’ E DELL’ECONOMIA
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